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mercoledì 14 settembre 2016
NESSUN NUOVO IMPIANTO DI INCENERIMENTO DEI RIFIUTI E' PREVISTO PER IL FUTURO
Veritas non utilizza tecniche o impianti per incenerimento dei rifiuti né,
tantomeno, intende realizzare nuove strutture di questo tipo, come viene
erroneamente indicato in queste ore.
La media di raccolta differenziata, giunta nel territorio di Veritas ormai a livelli
molto elevati (65,12% nel periodo gennaio-luglio 2016, oltre l’obiettivo fissato dalla
legge per il 2020) e il fatto che nella primavera del 2014 sia stato chiuso il vecchio
inceneritore di Fusina, rendono la notizia del tutto priva di fondamento.
Che senso avrebbe, infatti, realizzare un nuovo impianto dopo che quello
esistente è stato chiuso perché non più necessario?
Il nostro territorio, come ben sanno i cittadini, è da anni un’eccellenza per quanto
riguarda il trattamento dei rifiuti.
I vari rifiuti separati dai cittadini e raccolti in maniera differenziata (il 65% del
totale) seguono infatti le proprie filiere: carta, cartone, vetro, plastica, metalli
diventa nuovi materiali mentre la frazione organica viene trasformata in compost.
Il rifiuto secco – cioè quello che rimane dopo la differenziata e che non può
essere trasformato in nuovo materiale – che in altre aree finisce in discarica, nel
territorio metropolitano di Venezia diventa css, combustibile solido secondo. Si
tratta di un materiale che, dopo essere stato realizzato, viene ceduto ad Enel e
utilizzato insieme al carbone nella centrale termoelettrica Palladio di Fusina.
I cittadini, dunque, ricavano energia elettrica dai rifiuti che loro stessi producono.
Grazie a questo sistema virtuoso, che pone il nostro territorio ai vertici nazionali,
finisce in discarica solo il 3% del totale, quando invece in Italia questo sistema di
smaltimento è il più utilizzato e supera abbondantemente il 50% del totale.
Dunque, nel nostro territorio un nuovo inceneritore non avrebbe nemmeno il
combustibile (cioè il rifiuto secco) per funzionare.
In molto Comuni, inoltre, la differenziata supera il 75%, a prescindere dal
modello di raccolta scelto dai Comuni (cassonetti stradali, cassonetti con calotta,
porta a porta, misto). I continui miglioramenti dei sistemi permettono inoltre
risultati interessanti anche nelle grandi città o nelle aree turistiche, frequentati
durante la bella stagione da milioni di persone.
Non è un caso che Ispra, nel 2015, abbia indicato Venezia come città più virtuosa
in Italia per percentuale di differenziata tra quelle con più di 200.000 abitanti.
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