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lunedì 27 novembre 2017
5 STELLE MIRA CRITICI ALL'ESENZIONE DELLA TASSA DEI RIFIUTI AI CAVANISTI
Via la tassa sulla rimessa per le barche e aumento dei costi riguardanti la raccolta del verde. Quasi 200 mila euro in più, per i cittadini miresi, che dovranno accollarsi i costi delle scelte della nuova amministrazione. Duro attacco dei consiglieri del Movimento 5 Stelle di Mira Elisa Benato, Michele Pieran e Sabrina Cervi alle recenti scelte della giunta guidata dal sindaco Marco Dori, ma l'assessore all'Ambiente Maurizio Barberini smentisce: Nessun aggravio verso i cittadini ma un riequilibrio dei costi e il riconoscimento di un servizio, quello sulla tutela e salvaguardia della Laguna, che i cavanisti garantiscono. Secondo il Movimento 5 Stelle le modifiche del nuovo servizio di raccolta del verde costerebbero alla comunità 170 mila euro mentre i titolari delle rimesse per barche, le cavane, non pagherebbero più i 22 mila euro di tassazione. E questo costo viene scaricato su tutte le utenze miresi sottolineano Benato, Pieran e Cervi. Ciò accade mentre Mira, nel mese di ottobre 2017, è terza nella top five di Veritas per la percentuale di raccolta differenziata, che raggiunge il valore dell'80,48% e viene indicata come esempio virtuoso, durante il Forum dei Rifiuti.
Il Movimento sottolinea la necessità di incentivare il principio che chi produce più rifiuti paga di più per ottenere un'equa tariffazione, ma soprattutto una politica di educazione al rispetto dell'ambiente per preservarlo e tutelarlo.
Immediata la replica dell'assessore Barberini. Le scelte di questa amministrazione comunale sulla tassa ai cavanisti rappresentano un cambio di indirizzo politico chiaro. I cavanisti tutelano e vigilano su tutta la gronda lagunare, svolgendo un servizio di pulizia e di cura di queste aree. A fronte di questo abbiamo deciso di togliere l'aggravio che comunque, con la nuova Tarip, non sarebbe di 22 mila euro ma di 8 mila. Quanto ai 170 mila euro di costi della modifica del servizio di raccolta del verde ipotizzati dal M5s conclude l'assessore preciso che non c'è alcun costo integrativo ma un riequilibrio di quanto concordato con Veritas proprio dal Movimento 5 Stelle, quando era al governo di Mira, nel piano finanziario con l'introduzione, senza le opportune valutazioni, del Porta a porta.
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