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sabato 28 novembre 2020

MURO DI VILLA LEVI MORENOS, LA LISTA MIRA IN COMUNE CONTRO L'AMMINISTRAZIONE: «UNO SCEMPIO ABBATTERLO, OPERE FUORI CONTESTO»

La lista Mira in Comune, rappresentata in consiglio comunale da Mattia Donadel, critica i lavori in corso per il rifacimento del muro di villa Levi Morenos. «Si tratta di un vero e proprio scempio - scrivono in una nota Fabrizio Speronello e Katarzyna Dobrowolska - evidentemente frutto dell'ignoranza e della presunzione di chi ha fatto il progetto, ma anche di chi lo ha approvato. Tra l'altro utilizzando risorse che avrebbero dovuto essere destinate a interventi di riqualificazione energetica di edifici pubblici».
Il vecchio muro di cinta tutto in mattoni, alto più di due metri, era pericolante da anni e andava messo in sicurezza; ma -secondo Mira in Comune- rispettando la scelta progettuale originaria, coerentemente con l'impostazione architettonica delle ville e dell'arte dei giardini storici. Un'impostazione che separava fisicamente e visivamente il giardino della villa dal contesto urbano. Ora quel muro è stato abbattuto, e sostituito da un muretto in mattoni alto poco più di un metro, con una sovrastante ringhiera aperta in profilato di ferro («proprio come si usa fare per le abitazioni singole - continua la nota - o le casette a schiera, anonime e senza pretese, costruite in luoghi privi di qualsivoglia valenza storica, architettonica o ambientale».
Nel caso specifico, l’osservatore che si trovasse a passeggiare nel giardino storico in mezzo a piante secolari, avrebbe quale panorama il traffico di via Gramsci a ovest, nel lato est le auto in sosta nel parcheggio pubblico ricavato anni fa all'interno nella zona del brolo (amministrazione Marcato), mentre a sud la vista impatta sulle palazzine costruite negli anni Sessanta e Settanta in quel quartiere, oggetto di una sfrenata speculazione edilizia. «Ecco quindi l'ignoranza - rincarano Speronello e Dobrowolska - di non aver capito la funzione di quel muro di cinta alto, di protezione visiva e acustica e la presunzione di abbatterlo anziché provvedere al suo restauro e ripristino filologico-funzionale, sostituendolo con un muretto e una ringhiera esteticamente assurdi e decontestualizzati».
Questa scelta progettuale - conclude Mira in Comune - «conferma come l'amministrazione abbia davvero poca considerazione di un bene di grande valenza, mai valorizzato per le potenzialità che può esprimere. La scelta di inserirla nel piano delle alienazioni non è solo uno schiaffo alla comunità, che meriterebbe di poter usufruire e godere di questo bene storico, ma denota una volta di più l'assenza di una visione di città. Sembra incredibile come la Soprintendenza abbia potuto avallare una scelta sciagurata come questa». Il gruppo consiliare ha presentato istanza di accesso agli atti per verificare le responsabilità nell’ambito dell’iter di approvazione, e si appresta a presentare un emendamento per escludere la villa dai beni messi in vendita. Mira in Comune infine invita a sostenere l’iniziativa dell’associazione Hilarius per promuovere villa Levi Morenos quale “luogo del cuore” del FAI.

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