È all'esame della III commissione consiliare, in corso di svolgimento stasera, la perizia relativa all'autorizzazione e alle emissioni dell'impianto cogeneratore in via Onari a Giare, oggetto delle proteste dei residenti e del comitato Opzione Zero. Dal testo della perizia, scritta in maniera intelligibile anche per chi non mastica le questioni tecniche, a pagina 10 si evince come «già in sede di valutazione dell'istanza non c'era evidenza progettuale dell'effettiva cogenerazione» alimentato a olio vegetale e grasso animale, ragion per cui gli uffici comunali non avrebbero dovuto autorizzare l'impianto fin da subito.
Fin dalle fasi preliminari, quindi, era evidente la carenza dei documenti necessari: il gruppo consiliare Mira in Comune afferma che la perizia «riconosce e conferma quanto già detto da noi e dai comitati già due anni fa, cioè che non c'è recupero di calore. Questo vuol dire che la procedura semplificata DIA non poteva essere concessa, perché se l'impianto è solo elettrico sarebbe servita un'autorizzazione regionale».
Di conseguenza, la formazione rappresentata da Lavinia Vivian nota che «siamo di fronte, se non ad un abuso edilizio, almeno alla difformità tra il progetto autorizzato e quanto realizzato», perciò «l'amministrazione è inadempiente, dal momento che poteva agire chiedendo la rimozione delle opere. La giunta e la maggioranza stanno invece tergiversando, e speriamo che questo non consenta all'azienda di cavarsela con una sanatoria». L'impresa, in ogni caso, avrebbe dovuto consegnare al Comune la documentazione integrativa che è stata richiesta entro 30 giorni dalla lettera dell'amministrazione stessa.
Nessun commento:
Posta un commento