Sdegno, preoccupazione e condanna è quanto esprime la lista civica Mira in Comune in relazione al presidio organizzato da Forza Nuova in centro a Mira nella mattinata di domenica 14 aprile. Una nota della lista dichiara: «A due passi da piazza IX Martiri e alla vigilia delle cerimonie per la Liberazione, il gazebo di Forza Nuova -partito politico dichiaratamente neofascista- è una provocazione intollerabile che condanniamo nel modo più fermo. Gravissima e imperdonabile è però anche la responsabilità politica dell’amministrazione comunale, e in particolare del sindaco Marco Dori e dell’assessore al Patrimonio Maurizio Barberini, che non hanno bloccato il permesso per l’occupazione dello spazio pubblico».
Interviene la capogruppo di Mira in Comune, Lavinia Vivian: «Non si capisce come il Comune abbia potuto concedere lo spazio a Forza Nuova quando solo pochi mesi fa è stato votato un ordine del giorno in consiglio comunale per evitare questo genere di episodi. In seguito a quel voto è stata la stessa giunta ad approvare due delibere –la n.1 del 9 gennaio e la n.56 del 27 marzo scorso– per vietare la concessione di spazi a organizzazioni di matrice razzista, xenofoba e neofascista. Richiederò l'accesso agli atti e presenterò una interrogazione immediata per chiedere conto a chi di dovere».
Secondo Mira in Comune, l’amministrazione comunale poteva e doveva vietare l’agibilità a Forza Nuova proprio sulla base delle modifiche al regolamento Cosap: «Sul fatto che Forza Nuova sia un’organizzazione di stampo neofascista non vi è alcun dubbio - continua il comunicato - non fosse altro perché il suo fondatore e capo politico è Roberto Fiore, ex leader di Terza Posizione, l’organizzazione di cui hanno fatto parte alcuni dei criminali più violenti della destra eversiva. È bene ricordare che lo stesso Fiore è stato dichiarato colpevole in tutti i gradi di giudizio e condannato a 5 anni e mezzo di reclusione per banda armata e associazione sovversiva quale capo di Terza Posizione. Una pena mai scontata e caduta in prescrizione, grazie alla sua latitanza dorata in Inghilterra durata ben 19 anni. Sono molti i fatti violenti e gli episodi di discriminazione e omofobia di cui si sono resi protagonisti numerosi militanti di questo partito.
Sarà bene che sindaco e assessore non si nascondano dietro la foglia di fico delle leggi Scelba e Mancino, perché che queste norme siano deficitarie già lo sappiamo. La richiesta di un regolamento più restrittivo votata in consiglio comunale è stata avanzata proprio per questo motivo. E comunque, ammesso e non concesso che non si potesse bloccare questo presidio, quanto meno l’amministrazione avrebbe dovuto prendere posizione e allertare subito le forze antifasciste miresi e rivierasche, come ha fatto la giunta di Padova che addirittura ha partecipato alla contromanifestazione in risposta al corteo di Forza Nuova lo scorso 29 marzo. È inutile fare i bei discorsi in piazza il 25 aprile, se poi alla prima occasione non si ha il coraggio nemmeno di dire una parola». Mira in Comune invita tutte i partiti e le associazioni antifasciste a condannare l’accaduto e ad essere presenti in modo massiccio in piazza IX Martiri il prossimo 25 aprile, quale «prima risposta concreta alla deriva fascista che purtroppo si registra anche nel territorio rivierasco».
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