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mercoledì 14 settembre 2016

MANIERO ( SINDACO DI MIRA) : NO AL NUOVO INCENERITORE DI MARGHERA

foto di archivio di marghera
Un nuovo inceneritore a Marghera: è questa la strategia messa in campo da Veritas. Ma ce n’è davvero bisogno? Il Comitato di Bacino, ente che deve controllare la qualità e la regolarità dell’attività delle aziende che si occupano del servizio rifiuti, ha già dato riscontro favorevole all’operazione finanziaria. Se sono stato l’unico membro del comitato ad esprimermi in maniera nettamente contraria a questo disegno è perché, anziché puntare sulla riduzione dei rifiuti, qui si sta puntando a riceverne sempre più. C’è chi non lo vuol chiamare inceneritore o termovalorizzatore cercando di sfumarlo e descrivendolo come "caldaia" o "camino" utile per produrre calore ed elettricità, ma la realtà non cambia: si tratta comunque di un’enorme e costosissima macchina che se non viene sfamata di sufficienti rifiuti genera ulteriori perdite. Con avviso pubblico del 29 febbraio 2016 Veritas ha infatti avviato una procedura comparativa per la selezione di soggetti intenzionati all’acquisizione di due distinti lotti del 20% del capitale di Ecoprogetto Srl, una società controllata di Veritas che si occupa di rifiuti indifferenziati, ciascuno per un corrispettivo di 11 milioni di euro. Si tratta del primo passo per arrivare a realizzare un impianto che ritengo inutile e controproducente. La strategia su come gestire i rifiuti di tutta l’area metropolitana di Venezia adesso sta dunque ai 45 sindaci soci di Veritas: bisognerà decidere se il nostro futuro passa per enormi investimenti per costruire strutture che saranno affamate di rifiuti da bruciare oppure se puntare a ridurre sempre più il rifiuto indifferenziato puntando sulla differenziazione e sul riciclo. Il lavoro di tanti cittadini virtuosi che in questi anni ha permesso di ridurre la quantità del rifiuto indifferenziato, anche con scelte mirate come il sistema di raccolta porta a porta, rischia così di essere frustrato dalla necessità di avere sempre abbastanza rifiuti da bruciare anziché da recuperare.
Un’altra fonte di preoccupazione è data dall’importante ruolo che giocherebbero in tutto questo le aziende private, che investirebbero negli impianti di smaltimento dei rifiuti a fronte di maggior potere nella determinazione delle tariffe che tutti i cittadini pagheranno per lo smaltimento. Il timore dunque è che non solo si stia intraprendendo un percorso ecologicamente non sostenibile, ma anche che tale percorso non sia affatto un affare per i cittadini. Pochi anni fa è stato chiuso l’inceneritore Veritas di Fusina, attualmente gli impianti presenti sono sovradimensionati perché i rifiuti sono per fortuna calati. Ora la strategia sarebbe realizzarne un altro. Ma a che scopo? Ci diranno che serve a ridurre le tariffe per i cittadini, ma un privato che investe decine di milioni lo fa davvero per tenere basse le tariffe con i quali ripaga l’investimento? Alvise Maniero, sindaco di Mira

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