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lunedì 26 febbraio 2018

IL COMITATO OPZIONE ZERO: "LA ROMEA A QUATTRO CORSIE È UN PROGETTO VECCHIO E SUPERATO"

Il comitato rivierasco Opzione Zero valuta in modo nettamente negativo il progetto dello studio Sinergo di Maerne relativo al raddoppio della Romea nel tratto Chioggia-Mestre. «Certamente gli impatti di una Romea a quattro corsie sarebbero minori di un’autostrada tutta nuova in affiancamento alla statale», sostiene Mattia Donadel, presidente del comitato. «Ma sarebbero in ogni caso molto pesanti, soprattutto se consideriamo la fragilità del territorio e le criticità ambientali con le quali dobbiamo fare i conti tutti i giorni. Un’opera del genere non trova alcuna giustificazione ed è insostenibile». Secondo il comitato, che dal 2004 si batte contro l'autostrada Romea Commerciale e per la messa in sicurezza della strada 309, la soluzione dell'annoso problema passa per tre azioni decisive: prima di tutto attraverso la deviazione del traffico di lunga percorrenza sulla A13 Padova-Bologna completando il raccordo Ravenna-Ferrara, allo stesso tempo potenziando il trasporto fluvio-marittimo. In secondo luogo per Opzione Zero è necessario mettere in sicurezza le carreggiate e gli incroci così come previsto dal progetto ANAS già finanziato ma non ancora attuato. Infine migliorando e rendendo più conveniente il trasporto pubblico, sia su gomma che su ferro.
Da questo punto di vista - scrive Opzione Zero - "risulta incomprensibile la posizione assunta dal Comitato di Chioggia, che da anni sostiene la giusta proposta di un nuovo collegamento ferroviario tra Chioggia e Piove di Sacco: investire nel raddoppio della Romea è il modo migliore per affossare proprio questo progetto". Continua Donadel: «Affrontare il tema della mobilità proponendo di costruire nuove strade è assurdo e anacronistico, soprattutto in un momento in cui le vere emergenze ambientali si chiamano cambiamenti climatici e smog. Per la Romea questo concetto vale a maggior ragione: bisogna smettere di pensare a questa strada come a un corridoio per le merci; questa infrastruttura deve tornare a servire i territori che attraversa valorizzandone le vocazioni, come per esempio quelle ambientali e turistiche». C’è poi da aggiungere la questione economica: "pensare che CAV metta a disposizione 400 milioni di euro (stima ipotetica e sicuramente al ribasso) è illusorio", dicono dal comitato. La società costituita da Regione Veneto e ANAS ha da poco emesso 830 milioni di euro di project bond per ripagare il cosiddetto “debito” del Passante, soldi che dovranno essere restituiti entro il 2030 con tanto di interessi alla BEI e ad altri investitori privati. "Si smetta dunque - conclude la nota di Opzione Zero - di inseguire proposte insensate e si dia finalmente avvio alla realizzazione delle opere di messa in sicurezza della statale, mettendo al contempo un limite ai TIR e aumentando gli stanziamenti per il trasporto pubblico".

venerdì 16 febbraio 2018

IL SINDACO MARCO DORI RISPONDE ALLE ACCUSE DEI CONSIGLIERI DEL MOVIMENTO 5 STELLE


“Nessun mistero sul bando per lo sportello: il Comune ha presentato regolare domanda, nei termini previsti, ma l'Ulss 3 ha commesso un errore materiale nell'inviarla alla Regione.Risultato? La domanda non è formalmente arrivata a destinazione. Potevo arrabbiarmi ed uscire sui giornali, invece ho preferito lavorare. Perché il mio unico obiettivo è sempre stato quello di attivare un servizio che ritengo molto importante e purtroppo necessario. Inoltre, può capitare a tutti di sbagliare.
Insieme alle assessore Poppi e Tessari ho attivato il "piano B": in via precauzionale avevamo già messo da parte delle risorse per avviare un centro donna che potesse crescere negli anni. E così siamo andati avanti, coinvolgendo anche un operatore specializzato nella rete di sostegno. A breve ci saranno novità sull'avvio delle attività. 
Non voglio far polemica, ma ribadisco che lo sportello donna non è stato chiuso da me. Era da maggio 2017 che il servizio era sospeso, quindi ben prima della mia elezione. Non si può chiudere qualcosa che non è aperto.
In ogni caso spero che si torni ad un clima costruttivo e condiviso, su questo ed altri temi, come quello che si è respirato il 30 agosto con la manifestazione unitaria "Contro la violenza di genere" o per il cartellone di eventi che ha portato al 25 novembre"

PIERAN (M5S): IL COMUNE FACCIA QUANTO IN SUO POTERE PER SALVARE "ORIAGO IN FIORE"

Dopo il Carnevale dei Storti, storica manifestazione della Riviera del Brenta, vittima delle nuove disposizioni in materia di antiterrorismo, anche Oriago in Fiore rischia l'annullamento. Sarebbe l'ennesima manifestazione cancellata per le misure, ritenute troppo restrittive, messe in atto dal ministro Minniti per contrastare il terrorismo. «Si vede che chi le ha redatte voleva tutelare i cittadini - afferma il consigliere Michele Pieran del M5S - ma è altrettanto evidente che sono state disposte da persone che probabilmente non hanno mai organizzato manifestazioni, perché sono inattuabili, con la conseguenza che moltissime manifestazioni storiche stanno scomparendo eliminando la nostra tradizione e cultura. È questo che vogliamo? Darla vinta al terrorismo proclamando il "coprifuoco" ed eliminando le nostre tradizioni?
Noi crediamo si debba aumentare la sicurezza, ma con misure attuabili e concrete che possano aiutare anche chi, donando il proprio tempo, cerca di dar vita ai nostri centri e alle nostre tradizioni. E il Veneto, una delle regioni con il maggior numero di volontari, risente particolarmente di queste restrizioni che stanno portando anche alla riduzione di volontari che si sentono demotivati. Oltre che a danni al commercio locale che avevano beneficio dall'indotto creato da queste manifestazioni. E proprio in questa regione è stato candidato il fautore di questa norma. Si chiede che il Comune di Mira faccia tutto quanto in sua potestà per non perdere una delle manifestazioni che attira più persone nel Comune».

LA PRO LOCO DI MIRA: «ORIAGO IN FIORE È A RISCHIO»


«Oriago in fiore potrebbe essere rinviato o addirittura saltare». Ad annunciarlo è Michele Campalto, presidente della Pro Loco di Mira, che fa presente le notevoli difficoltà nell'organizzare l'evento.
Oriago in Fiore si tiene ogni anno lungo Riviera San Pietro e via Sabbiona la prima domenica di aprile, e ha raggiunto lo scorso anno la 40esima edizione con oltre 30mila presenze. Al centro dell'attenzione le difficoltà nel gestire la manifestazione oriaghese alla luce della circolare Morcone su sicurezza e safety emanata lo scorso agosto. «Se la situazione non cambia avverte Campalto a malincuore potrebbero saltare molte feste eccellenti di Mira come la Notte Rosa di Oriago, i mercatini di Natale a Mira, la festa della Befana di Mira Porte, tutte manifestazioni che la popolazione, i turisti e le strutture ricettive aspettano con entusiasmo».

Le nuove disposizioni in termini di sicurezza nell'organizzazione di eventi, come già denunciato nei giorni scorsi dal sindaco Marco Dori, sono molto restrittive. «E' previsto che ogni evento debba essere gestito con personale di sicurezza sottolinea Campalto, con squadre antincendio con patentini a rischio alto, squadre di primo soccorso, numero chiuso del pubblico con controllo numerico degli accessi ai varchi, varchi in entrata e uscita segnalati e dotati di new jersey, nonché estintori in tutta l'area. Il personale deve essere formato e in grado di gestire le situazioni di pericolo, ma la Pro Loco non è in grado di farlo considerati i pochi volontari e le poche risorse a disposizione per organizzare ogni evento. Anche appoggiandosi a ditte private, i costi sarebbero irraggiungibili per associazioni come la nostra». 

M5S: IL COMUNE DI MIRA NON HA PARTECIPATO AL BANDO REGIONALE PER RIFINANZIARE LO SPORTELLO DONNA

Il gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle a Mira torna sull'argomento dello Sportello Donna, per denunciare che ai tre bandi promossi dalla Regione Veneto per finanziare questo servizio il Comune di Mira non avrebbe mai partecipato. "Abbiamo cercato i vincitori delle gare attivate lo scorso autunno - scrivono Elisa Benato, Michele Pieran e Sabrina Cervi - ma non v'è traccia neppure di un singolo tentativo di partecipazione da parte della giunta Dori". Tutti i soggetti richiedenti sarebbero stati finanziati per intero, e Mira non figura nemmeno tra gli enti esclusi: "Se questa circostanza viene confermata - aggiunge il M5S - aggraverebbe ancora di più la situazione che vede comunque lo Sportello Donna mancare da oltre 7 mesi per il comune di Mira e per le donne di tutta la Riviera del Brenta. La sua storia si potrebbe essere conclusa con il cambio di amministrazione, non essendoci più l'assessora Orietta Vanin a garantirne l’apertura". I consiglieri grillini presenteranno al più presto un'interrogazione di modo da "verificare la presunta inadempienza della giunta, nel farsi sfuggire i fondi a disposizione senza neppure far domanda agli enti preposti". Non manca una stilettata all'assessore alla sanità Francesco Sacco: "Non stiamo alimentando 'pensieri pericolosi', come dice il sindaco Dori", concludono gli esponenti stellati. "A questo ha pensato l'assessore Sacco, che in consiglio ha accusato il sindaco Maniero e la sua giunta di diretta responsabilità della morte dei due fratelli Gallina, dimenticandosi forse di essere il loro medico (non)curante".

giovedì 15 febbraio 2018

TRUFFE IN INTERNET 2016/2017 -I DATI DEI CARABINIERI DI MESTRE


Sono state 36 le persone denunciate dal 2016 ad oggi dai carabinieri di Mestre per reati commessi in internet, specie per truffa nell'e-commerce. Le indagini sono partite essenzialmente dalle denunce di cittadini truffati o raggirati; un fenomeno che ha interessato tanto la terraferma di Venezia quanto il miranese e la riviera del Brenta. Oltre alle frodi attraverso i siti di e-commerce non sono mancati i casi di phishing (un tipo di truffa effettuata su Internet attraverso la quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale) ma anche l'indebita introduzione nei sistemi informatici delle aziende per capirne i codici, sviare pagamenti su altri conti e addirittura estorcere denaro in criptovaluta dopo aver bloccato tutti i sistemi gestionali software mettendo in ginocchio tutte le attività d'impresa.
Vademecum per evitare guai
* Per aiutare i cittadini a evitare guai, i carabinieri hanno predisposto un vademecum in cui si spiegano piccoli ma semplici accorgimenti per non cadere in trappola sul web, specie in fatto di commercio elettronico:
* Prima di acquistare un prodotto o di usufruire di un servizio in Internet, verificare le politiche di vendita e le condizioni di recesso (tramite le informazioni evidenziabili sulle caratteristiche del prodotto), i tempi di consegna, i costi e le spese di spedizione.
* Raccogliere tutti i dati per essere sicuri della reale identità del venditore. Devono essere indicati chiaramente i dati del venditore e cioè il nome dell'azienda e l'indirizzo geografico della sede sociale. Verificare se il venditore è italiano: anche se il server è collocato in Italia, raggiungibile con un indirizzo ".it", controllare che anche la sede del venditore sia in Italia. Mettere in piedi una truffa su Internet è fin troppo facile: chiunque può chiedere un accesso ad Internet e costruirsi un suo sito.
* Verificare l'esistenza della certificazione cioè di un attestato che comprovi la corrispondenza tra un dato sito e una persona fisica o giuridica. Nei browser è presente una finestra detta "security" che contiene una apposita voce "visiona certificati".
* E' preferibile scegliere siti con la precisa indicazione di un marchio di qualità, rilasciato da un organismo esterno, che certifica che il sito svolga attività nel rispetto dei diritti dei consumatori. Attualmente in Italia i marchi più diffusi in Rete sono: Webtrader, E-quality mark e Qweb.
* Prestare particolare attenzione quando acquistate su un sito straniero, dal momento che le normative di riferimento e i controlli a cui sono vincolati possono non essere direttamente apprezzabili e prestare il fianco a critiche nei casi di contenzioso. In particolare occorre verificare:
1. - le condizioni di fruibilità del prodotto anche in Italia (ad es. il sistema delle taglie per i capi di abbigliamento varia da Paese a Paese);
2. - la presenza di una versione del contratto anche in italiano, così come delle spiegazioni del prodotto;
3. - se la garanzia è operante anche in Italia e se in tal caso ci sono dei costi aggiuntivi;
4. - l'importo delle tasse doganali che vengono applicate per gli acquisti sui siti extracomunitari;
5. - la variabilità delle leggi applicabili al contratto nel caso di acquisti da un sito extracomunitario. I consumatori dei Paesi membri dell'unione Europea beneficiano sostanzialmente degli stessi diritti.
* Non utilizzare carte di credito in Rete in maniera indiscriminata, ma pagate possibilmente con carte pre-pagate cercando di conservare l'anonimato, a meno che i siti non presentino un sistema di protezione della trasmissione dei dati SSL (Socket Secure Lock) 128 bit (attualmente il più evoluto). Per verificare la presenza di SSL bisogna controllare che sulla parte bassa dello schermo compaia il disegno di un lucchetto chiuso; se la transazione non è sicura il lucchetto sarà aperto (con il browser Netscape), oppure non comparirà alcun lucchetto (con Explorer). Esistono anche altri sistemi come il Telepay, offerto dalle banche italiane per effettuare transazioni sicure oppure il SET (Secure Electronic Transaction) per la trasmissione dei dati in tutta sicurezza.
* Verificare che si tratti di una vendita a prezzo fisso. Nel caso di aste le garanzie per i consumatori sono minori, è quindi consigliabile acquistare solamente su un sito che pubblichi un regolamento chiaro e che preveda delle soluzioni in caso di frode da parte del venditore.
* Non fornire i vostri dati personali se non siete sicuri riguardo alle motivazioni d'uso e non avete garanzie sufficienti sulle modalità di protezione degli stessi da accessi indesiderati e non autorizzati. Controllare che ci siano garanzie per il trattamento dei dati personali.
* Verificare che il contratto proposto non contenga delle clausole vessatorie che "determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi provenienti dal contratto" (art. 1469-bis del Codice Civile). Le clausole vessatorie sono da ritenersi inefficaci anche se non annullano il resto del contratto che rimane valido.
* Conservare con cura una copia di tutti gli ordini fatti e dei documenti relativi (e-mail scambiate con il venditore, informazioni sulle condizioni di vendita, etc.), nonché, in modo particolarmente sicuro, le password e i codici, soprattutto quelli per accedere ai servizi Internet di natura finanziaria. E' consigliabile utilizzare password lunghe ed incomprensibili ed avere password differenti per diversi servizi, non consentendo al sito di salvare la parola-chiave automaticamente per non doverla digitare nuovamente.
* Se si cambia idea riguardo all'acquisto effettuato è possibile esercitare il diritto di recesso secondo le modalità indicate sul contratto a mezzo di una raccomandata con ricevuta di ritorno inviata al venditore.

venerdì 9 febbraio 2018

PESTA MOGLIE E FIGLI PER ANNI, ARRESTATO 53ENNE: I CANDIDATI DEL M5S INVOCANO FERMEZZA CONTRO LE VIOLENZE DI GENERE

I capilista del MoVimento 5 Stelle per la quota proporzionale nell'area metropolitana di Venezia, i miresi Alvise Maniero e Orietta Vanin, intervengono al riguardo della notizia dell'arresto di un 53enne straniero per maltrattamenti reiterati nei confronti della moglie e dei figli. «Il diritto a non essere vittime di torture fisiche e psicologiche - dicono l'ex sindaco e l'ex assessora - non va solo affermato a parole, ma va difeso e sostanziato coi fatti. Se tanto ci siamo impegnati nei cinque anni di amministrazione a Mira per garantire supporto legale e psicologico gratuito alle vittime di violenza e non solo, tramite il punto d'ascolto dello Sportello Donna ed il protocollo col pronto soccorso dell'ospedale di Dolo, è stato proprio per prevenire orrori come quello reso noto oggi, l'ennesimo in cui si arriva sempre troppo tardi". Orietta Vanin, l'assessora che nella giunta di Alvise Maniero aveva personalmente attivato questo progetto assieme ad un gruppo di professioniste volontarie, ricorda la gravità della situazione rappresentata anche dai numeri di accessi al servizio: «Decine di donne, un giorno dopo l'altro, hanno trovato il coraggio di raggiungerci ed iniziare un percorso che prima ancora di riscatto contro la violenza è spesso di rivendicazione della propria dignità, del rispetto per noi stesse, la prima cosa di cui chi commette questi abusi vuole privarci.
Spesso a fare la differenza è, molto prima dell'azione legale o della denuncia alle forze dell'ordine, poter incontrare altre persone che ascoltino, che accolgano, che capiscano. E che facendo questo spezzino quella catena fatta di dolore silenzioso, di autocensura, di negazione». Amare anche le parole dell'ex sindaco Alvise Maniero, deluso che tale servizio non sia stato attivato anche dalla nuova amministrazione, nonostante gli sproni del M5S: «Sappiamo bene che ogni cosa richiede del tempo. Mira però è ormai da oltre 7 mesi senza i servizi antiviolenza dello Sportello Donna. Grazie a delle meravigliose volontarie, abbiamo garantito per anni che le persone prigioniere di queste condizioni avessero una possibilità di trovare ascolto, e da quello una via di uscita. Quando i nostri consiglieri, tramite una interpellanza ormai di mesi fa, hanno chiesto lumi alla nuova amministrazione, hanno ricevuto la risposta desolantemente vaga ed assente che abbiamo reso nota, e che tutt'ora resta senza alcun seguito concreto. Non sapremo mai se un punto d'ascolto avrebbe potuto risparmiare a questa donna ed ai suoi figli almeno un po' di quello che hanno subito, ma siamo tutti certi che perseverare a privarne le persone più vulnerabili è ingiustificabile. Preghiamo, di nuovo, l'amministrazione di attivarsi subito, in un ambito che va al di sopra ed oltre ogni colore politico».

martedì 6 febbraio 2018

IN GASTROENTEROLOGIA A DOLO UN AMBULATORIO DEDICATO ALLE MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI


Vengono seguiti più di 500 pazienti all’anno con un incremento negli ultimi tre anni pari al 10 per cento: parliamo dell’Ambulatorio dedicato alla malattie infiammatorie croniche intestinali che è ubicato all’interno del Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale di Dolo. Un Ambulatorio che è stato attivato nel 2008, ma che negli ultimi anni è cresciuto professionalmente tanto da offrire, ai cittadini che vi si rivolgono, un percorso completo che va dalla prima diagnosi alla presa in carico e cura con la somministrazione di terapie farmacologiche di secondo e terzo livello (farmaci biologici e leucocitoaferesi) e interventi di chirurgia, a seconda dei casi anche di tipo mininvasivo.

Le malattie infiammatorie croniche intestinali sono patologie che compromettono l’intestino e la sua corretta funzionalità, tanto che possono essere debilitanti causando anche complicanze extraintestinali. Le più importanti sono la colite ulcerosa e la malattia di Crohn. “I sintomi – ha spiegato la Referente dell’Ambulatorio, la dottoressa Vincenza Di Leo - sono generalmente forti dolori addominali, che diventano sempre più frequenti, accompagnati da dissenteria. Tutto ciò non solo provoca un peggioramento della qualità della vita di chi ne sta soffrendo, ma se non diagnosticata opportunamente, la malattia, può degenerare trasformandosi dopo diverso tempo anche in una forma tumorale”.

Nel 20% dei casi di chi soffre di questa malattia c’è la componente della cosiddetta “familiarità”, ma la prevenzione può essere comunque e sempre un valido alleato: “Consigliamo sempre dieta varia, limitando il consumo delle carni rosse”, ha aggiunto la dottoressa Di Leo.

“I buoni risultati – ha continuato il Responsabile del Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, il dottor Renato Marin – li otteniamo grazie al lavoro che svolgiamo in maniera multidisciplinare. Questo Servizio, infatti, condivide i casi più complessi con le diverse specialità (ad esempio la Medicina Interna, la Reumatologia, la Dermatologia, la Radiologia, il Laboratorio di Analisi, il Centro Trasfusionale, la Chirurgia, ecc.). L’Endoscopia permette una diagnostica di primo livello, che possiamo integrare con l'Ecografia per le anse intestinali con la TAC e con l'enterorisonanza”. “Se il paziente – ha aggiunto il dottor Marin – viene candidato per un intervento chirurgico, ci si confronta tra specialisti per scegliere il trattamento più adatto che può essere una resezione parziale dell’intestino come un intervento più demolitivo”.

“Le professionalità che si confrontano – ha detto il Direttore Generale della Ulss 3 Giuseppe Dal Ben – il lavoro di squadra, rappresentano gli strumenti più importanti per offrire e garantire, a chi si rivolge a noi, una buona sanità. Andiamo in questa direzione: prendere per mano la persona malata e accompagnarla in tutto il suo percorso diagnostico e terapeutico”

venerdì 2 febbraio 2018

FURTO ALL'OLEODOTTO, IL MOVIMENTO 5 STELLE: "NESSUNA COMUNICAZIONE UFFICIALE DAL COMUNE"

Un comunicato del MoVimento 5 Stelle esprime "grande preoccupazione" per il fatto che "ancora una volta in pochi mesi l'oleodotto ha subito un’altra manomissione con probabile tentativo furto di materia prima, causando lo sversamento del gasolio nelle acque dell’idrovia e nel terreno circostante". L’allarme ambientale era scattato già a fine giugno e -scrive il gruppo consiliare M5S- "questa volta come la precedente la conoscenza di quanto accaduto, per i cittadini e consiglieri, è avvenuta solo grazie agli organi di informazione. Infatti, nessun comunicato ufficiale nel sito del Comune è stato pubblicato da parte del sindaco, sia a riguardo dello stato di inquinamento, sia rispetto alle azioni intraprese per la bonifica della zona interessata, né a giugno né ora".
Continuano Elisa Benato, Michele Pieran e Sabrina Cervi: "L’assessore Barberini annuncia un nuovo incontro lunedì prossimo del sindaco per individuare strategie efficaci. Ciò vuol dire che a giugno non erano state trovate? Quasi quotidianamente questa amministrazione annuncia telecamere, eppure abbiamo lasciato un’eredità importante, progettando e concordando con Carabinieri e forze dell'ordine, finanziando pesantemente controlli di sicurezza (telecamere targhe ed ambientali) per la registrazione delle auto che entrano ed escono dalle principali arterie di Mira che, evidentemente, dopo oltre sei mesi l'amministrazione PD deve ancora girare la chiave ed accendere. Ogni sistema deve essere adottato per prevenire disastri ecologici i cui danni reali non conosciamo, perché trasparenza e informazione verso i cittadini, non è evidentemente un argomento interessante per l’amministrazione Dori". Pertanto, concludono i Cinque Stelle, "invitiamo il sindaco a prendere immediati provvedimenti e a rendere pubblici i dati in suo possesso rispetto lo stato di gravità dell’inquinamento, passato e attuale"