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martedì 7 febbraio 2017

CASO MARELLA :POLEMICHE TRA IL COMUNE DI MIRA E ALCUNE ASSOCIAZIONI VENEZIANE




DICHIARAZIONI DELL’ASSESSORA AL SOCIALE, FRANCESCA SPOLAOR:

“E’ abbastanza atipico che un’associazione o una serie di associazioni, per aiutare un caso sociale già seguito da molto tempo dal Comune di Mira, prima si rivolgano alle televisioni e solamente in seguito cerchino di mettersi in contatto con l’assessora competente in materia.
La sottoscritta aveva già ampiamente dichiarato la disponibilità del Comune ad un ulteriore intervento di supporto per quanto riguarda il pagamento di un contratto di affitto che la signora potrebbe stipulare, in quanto già titolare di un contratto di lavoro. C’è da augurarsi che questo modo di procedere da parte di queste associazioni sia frutto di un reale desiderio di aiuto accompagnato da slancio impulsivo, senza altri obiettivi.

Ribadisco l’importante supporto economico dato nei confronti di questa famiglia e la particolare attenzione rivolta soprattutto al figlio più piccolo con diverse forme di sostegno da parte del Comune. In 9 anni l’amministrazione ha stanziato circa 250mila euro di quota sociale: sommando questa somma a quella pagata per la quota sanitaria, si arriva a circa 700mila euro di contributo complessivo per questa famiglia, a carico dell’intera comunità mirese.

Vorrei infine evidenziare che questo uomo, così impegnato negli ultimi giorni a rilasciare numerose interviste, non ha mai presentato in tutti questi anni domanda di alloggio popolare. Al Comune risulta che la sua ultima richiesta di contributo economico per nuova locazione risalga a 10 anni fa. L’unica richiesta di alloggio popolare è stata inoltrata dall’amministratore di sostegno per conto del ragazzo”.



DICHIARAZIONE DEL SINDACO ALVISE MANIERO:

“Sorprende e preoccupa come qualcuno di queste associazioni, peraltro provenienti da fuori Mira, dalla notte al giorno improvvisa sentenze su situazioni umane complesse, delicate e spesso dolorose che sono oggetto di valutazione di intere équipe composte da esperti e professionisti come quelli che lavorano nelle comunità. Oltretutto stupisce che,  anziché cercare qualche informazione preventiva presso i servizi sociali, come fatto dalle realtà del nostro territorio, una associazione di Venezia abbia preferito cercare prima la tv e i social network, senza conoscere i fatti e prendendo forse delle imbarazzanti cantonate in pubblico. Il volontariato ben coordinato è l'energia sociale che fa davvero la differenza, lo abbiamo visto per il tornado. A maggior ragione serve che questa energia si usi con intelligenza, lavoro di rete e molto rispetto per gli altri. Non merita certo di essere screditata nel chiasso”.


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