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lunedì 9 maggio 2022

DOPO IL MINISTRO D'INCÀ ANCHE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA IN VISITA A DORI

Una ventata di energia, competenza, determinazione e orgoglio progressista. Questo è stata la visita, ieri sera, di Stefano Bonaccini alla sede del comitato Dori di Oriago: il presidente della giunta regionale dell'Emilia-Romagna, invitato dal Partito Democratico di Mira, ha illustrato i temi del suo volume "Il Paese che vogliamo", dando numerose indicazioni utili e necessarie a chi vuol essere buon amministratore, a partire dalle buone pratiche. La sua terra, che così bene amministra, per il sindaco Marco Dori rappresenta un ritorno indietro nel tempo, a quando era studente di Scienze Criminologiche all'Università di Bologna, dove si è laureato nella sede staccata di Forlì: «Ho sempre visto l'Emilia-Romagna - spiega il primo cittadino di Mira - come il luogo dove le cose funzionano, vengono fatte bene e con equità, anche sulla scorta dei comuni e condivisi valori nati dalla Resistenza antifascista, ricordati nel libro di Bonaccini». Oltre che un brillante amministratore, quest'ultimo è un politico con le idee chiare e la forza dei dati (da sei anni l'Emilia-Romagna è la Regione che è cresciuta di più d’Italia), che parla di futuro in un Paese dove si parla quasi solo di passato: per riuscirci urge -come ha detto il presidente- che la conoscenza sia il primo pilastro della politica di una Regione. C’è bisogno di investire nei cervelli, come i Paesi più avanzati del mondo, e non puntare sul costo del lavoro -che qui costerà sempre di più rispetto al resto del mondo- semmai sulla qualità.
Il volume scritto da Bonaccini insegna a non mettere il lavoro contro l’ambiente: chi cerca dipendenti deve pagarli meglio, e poter pagare meno tasse sul lavoro, tagliando il cuneo fiscale come dovrebbe essere in vetta a ogni programma di centrosinistra. Inoltre, occorre costruire le condizioni affinché (come in Emilia-Romagna) vi sia il più alto tasso di occupazione femminile: l'obiettivo è realizzare asili nido dappertutto, anche per la miglior crescita educativa dell'infanzia. «Due diritti che dobbiamo affermare ogni giorno - ha ribadito Bonaccini - sono l'istruzione pubblica e la sanità pubblica e universali. Stare con i piedi per terra e mettere in campo un'idea di società»: è quello che l'amministrazione guidata da Marco Dori ha cercato di fare a Mira, è quanto vorrà fare anche in futuro, seguendo l'esempio dell'Emilia-Romagna dei record. Perché essere popolare, come ha detto il "governatore", è il contrario del populismo.

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