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giovedì 13 giugno 2019

MIRA AZZURRA INTERVISTA DON DINO PISTOLATO

In occasione della Festa del Patrono e del primo anniversario dalla nomina a luglio 2018 a parroco di Gambarare - da parte del Patriarca Moraglia - Mira Azzurra ha intervistato don Dino Pistolato.

Don Dino Pistolato per molti anni si è impegnato a fondo negli ambiti della carità, come vicedirettore e poi come direttore della Caritas diocesana.

Una vera e propria sfida quella della Parrocchia di Gambarare dato che per Lei è una novità nella sua vita da sacerdote, quali sono le difficoltà che ha incontrato in questo primo anno?
« È una Parrocchia che ha tre caratteristiche principali: è molto vasta dal punto di vista territoriale perché comprende Mira Buse, Piazza Vecchia, Dogaletto, Giare, Porto Menai e la sfida era accorpare le varie realtà in un unico centro e ciò che mi ha colpito è stata l'unitarietà anche per iniziative quali il "rosario diffuso" nei capitelli dei paesini; un secondo aspetto è che abbiamo aperto gli spazi della Parrocchia ai giovani che li richiedono per compleanni, prove di canto o teatro per creare un punto d'incontro; il terzo aspetto è che è una Parrocchia ancora legata alle tradizioni e quindi alle volte necessita di essere corretta, di essere riportata alla modernità.»

Nel creare un rapporto con i giovani, appunto, come si è trovato?
« Ho avuto la fortuna di avere un diacono, Riccardo, seppure a singhiozzo per il suo viaggio in Kenya - che sarà consacrato sacerdote il prossimo 22 giugno - che mi ha aiutato molto ed è diventato punto di riferimento per i molti giovani che frequentano la Parrocchia. Anche qui c'è la necessità di bilanciare l'animazione e l'attrazione con le responsabilità degli adulti portando avanti ad esempio il progetto delle "72 ore a manica in sù" con un gruppo di giovani dai 16 ai 30 anni, con la libertà di accogliere tutti coloro che vogliono mettersi alla prova e coinvolgendoli per le loro capacità di essere aggreganti.»

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