Non un accordo elettorale, men che meno un apparentamento o la promessa di posti in giunta, e neanche il coinvolgimento nel programma della eventuale, futura maggioranza. Questa mattina, nel quartier generale di Mira in Comune, il candidato sindaco del centrosinistra Marco Dori ha sottoscritto un documento presentato dalla lista stessa, con la quale si impegna a rispettare alcune istanze a carattere ambientale, sociale e relative agli spazi pubblici inutilizzati: così facendo, Dori ha ottenuto che la lista Mira in Comune (1379 voti al primo turno, pari all'8.57%) e la sua portabandiera Lavinia Vivian (1419 voti per l'8.45%) si esprimano dando l'incidazione ai propri elettori di tornare a votare nel ballottaggio di domenica 25 giugno e di scegliere appunto Marco Dori. Non solo il rispetto di queste istanze (no alle grandi opere e all'ulteriore consumo di suolo, mantenimento o aumento della spesa sociale ricalibrata attorno alle nuove povertà, apertura di ville e parchi ora chiusi, da destinare ad attività culturali e associative a burocrazia zero e costi di affitto abbattuti) ma anche la paura di un successo per i fucsia di Antonella Trevisan, alla base dell'iniziativa di stamane: Lavinia Vivian ha confermato che «Mira in Comune resterà all'opposizione di chiunque vincerà. Un'opposizione forte e intelligente, che non farà sconti anche nel caso che sia Dori, valutando nel merito i singoli interventi. Se Marco sarà sindaco, però, viene garantita la tenuta democratica e l'interlocuzione politica».
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