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lunedì 29 gennaio 2018

"LA PARANZA DEI BAMBINI" DI ROBERTO SAVIANO E MARIO GELARDI ALLA VILLA DEI LEONI SABATO 3 FEBBRAIO

Sabato 3 febbraio dalle ore 21 al teatro Villa dei Leoni di Mira, per la rassegna promossa e organizzata dal Comune di Mira con il circuito regionale Arteven, appuntamento con "La paranza dei bambini", un progetto Nuovo Teatro Sanità co-prodotto da Marche Teatro e Teatro Carcano Centro d'Arte Contemporanea. Dopo la felice esperienza dello spettacolo "Gomorra", Roberto Saviano e Mario Gelardi si uniscono di nuovo in questo progetto teatrale per raccontare la controversa ascesa di una tribù adolescente verso il potere, pronta a piombare nel buio della tragedia shakespeariana (lo studioso Jan Kott non diceva forse che è il macello uno dei temi nodali dell'opera di Shakespeare?) e nel nero infinito dei fumetti di Frank Miller. "Io per diventare bambini ci ho messo dieci anni, per sparati in faccia ci metto un secondo". «Il Nuovo Teatro Sanità e Mario Gelardi – scrive Roberto Saviano - non sono solo resistenza e non sono semplicemente teatro. Loro sono il nucleo intorno al quale alla Sanità, a Napoli, si costruisce un presente reale, che si può toccare vedere e ascoltare. Un futuro che si può immaginare. Loro sono voci che sovrastano urla, sono mani tese. Con loro, con Mario, lavoro per portare in scena “La paranza dei bambini”. Solo loro possono trasformare in corpi, volti e voci le mie parole».
In palcoscenico Vincenzo Antonucci (Drone), Luigi Bignone (Dumbo), Antimo Casertano (Copacabana), Riccardo Ciccarelli (Nicolas), Mariano Coletti (Briatore), Giampiero de Concilio (Cristian), Simone Fiorillo (White), Carlo Geltrude (Dentino) e Enrico Maria Pacini (Drago). Hanno scarpe firmate, famiglie quasi normali e grandi ali “d'appartenenza” tatuate sulla schiena. Sfrecciano in moto contromano per le vie di Napoli perché sanno che la loro unica possibilità è giocarsi tutto e subito. Non temono il carcere né la morte. Sparano, spacciano, spendono. Sono la paranza dei bambini. Nel gergo camorristico "paranza" significa gruppo criminale, ma il termine ha origini marinaresche e indica le piccole imbarcazioni per la pesca che, in coppia, tirano le reti nei fondali bassi, dove si pescano soprattutto pesci piccoli per la frittura di paranza. L'espressione "paranza dei bambini" indica la batteria di fuoco, ma restituisce anche con una certa fedeltà l'immagine di pesci talmente piccoli da poter essere cucinati solo fritti. Proprio come quei giovanissimi legati alla camorra che Roberto Saviano racconta nel suo libro che ora diventa uno spettacolo che porta in scena una verità cruda, violenta, senza scampo. Non a caso il progetto e la messinscena nascono nel Nuovo Teatro Sanità, un luogo 'miracoloso' nel cuore di Napoli, dove si tenta di costruire un presente reale e immaginare un futuro possibile. «L'infanzia è una malattia, un malanno da cui si guarisce crescendo», diceva William Golding, l'autore de "Il signore delle mosche". E come nel romanzo di Saviano così anche nella versione teatrale i protagonisti creano una loro comunità che impone regole feroci per perdere l'innocenza e diventare grandi.

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