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venerdì 6 luglio 2018

8 LUGLIO 2015 - 8 LUGLIO 2018: A 3 ANNI DAL TORNADO CHE HA DEVASTATO LA RIVIERA

Luglio 2015: si registrava l'estate più calda degli ultimi vent'anni, la sera la temperatura minima raggiungeva anche i 26°C. Solo questo ci può far capire quanta energia disponibile ci fosse per innescare fenomeni estremi nella nostra zona.

In quel pomeriggio, verso le 17, il cielo si copriva e si faceva sempre più scuro, segno che qualcosa nel tempo stava cambiando: "ma si dai sarà il solito temporale estivo che rinfresca", ma nessuno avrebbe mai immaginato che si potesse scatenare l'inferno.
L'energia che si accumulò durante tutta la prima parte dell'estate si scatenò dapprima in pioggia, grandine e vento e poi, in un attimo, un vortice di macerie, di aria calda e fredda passò alcuni paesi della Riviera del Brenta devastando tutto ciò che trovava. Nulla poteva fermarlo.

Avanzò da Arino fino a Sambruson, in poco più di 10 minuti, e scatenò tutta la sua potenza ( raggiungendo grado 3 e 4), fra i Comuni di Dolo e Mira, contro la popolazione inerme, indifesa e fissa nel vuoto e nella paura. Ancora una volta la natura superava l'uomo.
Il percorso (http://i.imgur.com/1Ik6QgW.jpg)

Villa Fini 2015


Tetti scoperchiati, auto capovolte, tralicci e alberi sradicati,  attività commerciali messe in ginocchio e tutte le meraviglie,  che la Riviera del Brenta poteva mostrare, scomparvero in  alcuni secondi con il suo passaggio. Risparmiò la vita a molte persone, tranne una, e fece molti feriti.

La presenza immediata delle rappresentanze comunali e regionali ha fatto sì che venissero disposte, tramite le varie organizzazioni, la rimozione delle macerie e la messa in sicurezza dei vari siti.

Il paesaggio cambiò in maniera radicale, soprattutto della località Cesare Musatti e del centro di Cazzago, irriconoscibili a prima vista, con i loro viali alberati spazzati via.





Negli ultimi anni tanto si è fatto per cercare di recuperare fondi regionali o statali a favore sia della ricostruzione paesaggistica sia volti a rimettere in piedi le attività, e come al solito la popolazione si è mossa volontariamente con contributi economici o mettendo a disposizione il tempo libero in maniera concreta.
Ma c'è ancora tanto da fare per migliorare: ad aprile 2017 lo IUAV di Venezia, assieme all'Ordine degli Architetti e alla Sopraintendenza regionale, aveva progettato degli interventi paesaggistici per tutta l'estensione della Riviera del Brenta, tale da ridare valore al patrimonio collettivo. Pochi giorni fa la giunta di Dolo si è mossa per richiedere al Governo la riapertura dei risarcimenti verso coloro che avevano rinunciato ai contributi.




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