Inclusione e non assistenzialismo. È con questa logica di intervento che l'amministrazione comunale di Mira vuole affrontare il fenomeno della marginalità sociale nel territorio che si registra in particolare nell'area anziani, dove sempre più famiglie hanno difficoltà a sostenere le spese di un anziano nella vita familiare e nell'area adulti: persone che perdono il lavoro, aumento dei divorzi conflittuali che portano ad una difficoltà nel mantenimento dell'abitazione e delle spese famigliari, tra cui anche quelle per la scuola per i figli.
"Il Comune di Mira - afferma l'assessora alle politiche sociali Chiara Poppi - ha deciso di uscire gradualmente dalla logica dell'assistenzialismo e promuovere al posto del mero contributo alcuni piccoli lavori sia servendosi di fondi propri che accedendo a fondi regionali (RIA, LPU) e nazionali (REI). Questa Amministrazione crede molto nell'inclusione ed è per questo che abbiamo deciso di avviare un vero e proprio progetto dedicato all'inserimento lavorativo di alcune persone a rischio esclusione sociale, le quali vengono coinvolte in lavori a supporto dei centri anziani, dei parchi, delle scuole: si tratta principalmente di attività sociali che permettono l'inclusione non solo lavorativa ma anche la relazione con le persone. Questo progetto, denominato "Pubblica utilità e cittadinanza attiva”, permette l'inclusione delle persone all'interno dei servizi comunali aiutando non solo il beneficiario a trovare un momento di relazione ma anche permettendo ai dipendenti di trovare un momento di interscambio e collaborazione con i cittadini del territorio per cui lavorano. Dato il successo della formula abbiamo deciso per il prossimo anno di raddoppiare il numero fino a coinvolgere 10 persone e portando così avanti in modo positivo nel territorio questo tipo di esperienza ponendoci come capofila per il territorio della Riviera del Brenta e Miranese".
I comuni che aderiscono al progetto nel complesso sono Spinea (5 persone), Mirano (4 persone), Pianiga (5 persone), Fossò (2 persone) S.Maria di Sala (4 persone), Fiesso d'Artico (2 persone) Strà (3 persone) per un totale di 40 persone nella Riviera del Brenta e Miranese.
Il progetto è dedicato a persone con più di 30 anni che sono disoccupate e sprovviste di ammortizzatori sociali e iscritte al Centro per l'impiego o altri soggetti vulnerabili presi già in carico dai servizi sociali comunali, soggetti a rischio di esclusione sociale e povertà. La durata degli inserimenti è di 6 mesi per 20 ore di lavoro settimanale. Ogni comune contribuisce per una quota parte di 2400 euro a persona mentre il fondo regionale copre il restante per un contributo massimo fino a 5000 euro.
"Riteniamo che questo modo di generare welfare - aggiunge Poppi - sia lo strumento migliore per aiutare i nostri cittadini anche a non sentirsi soli, offrendo loro una reale opportunità di essere inseriti all'interno di un contesto lavorativo il quale, anche se temporaneo, permette loro di sentirsi pienamente cittadini".
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