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giovedì 1 aprile 2021

PROROGATA DI SEI MESI LA MANUTENZIONE DEI PONTI MOBILI: IL SINDACO DORI, «DELLE SPESE SE NE OCCUPI CHI LI USA, O GLI ENTI SUPERIORI»

Il Comune di Mira ha prorogato fino al prossimo 31 agosto il servizio di gestione e manutenzione dei ponti mobili, a fronte però di una riduzione del 40% delle spese. La decisione è stata assunta in considerazione del fatto che, a causa della pandemia, nell’ultimo anno è stato registrato un considerevole calo dei transiti fluviali, conseguente alla sensibile contrazione del turismo.
«In questa situazione d’emergenza – spiega il sindaco Marco Dori – è oggettivamente difficile calcolare l’entità dei flussi, che tuttavia è necessaria per la programmazione del servizio e che come Comune siamo tenuti a mantenere. Sappiamo tutti che si tratta di un momento molto delicato per tutto il settore della navigazione, che dallo scorso hanno ha visto crollare il numero di crociere e di passeggeri. Tali circostanze fanno ipotizzare un periodo transitorio a regime ridotto, per cui è stato ritenuto opportuno procedere alla proroga per un semestre, ovviamente a prezzo ridotto.
In questi mesi elaboreremo un nuovo piano di gestione, che possa tenere conto anche dello sviluppo epidemiologico e dei suoi impatti nelle necessità del servizio di navigazione. Speriamo tutti che la ripresa sia dietro l'angolo, ma è necessario capire anche come andrà il settore del turismo nazionale e internazionale da qui ai prossimi anni». L’appalto per l'apertura e la manutenzione dei ponti ha solitamente una durata triennale: per l'amministrazione si tratta di un investimento importante, che grava totalmente sulle spalle dei miresi, per una cifra superiore a 300mila euro annui.
«Da anni - sottolinea il sindaco Dori - la città si batte per avere una sorta di ristoro o compensazione per questo servizio pubblico, che però è spesso in funzione turistica, tanto che in più occasioni abbiamo ribadito questa nostra peculiarità territoriale. Per me la questione è semplice: il servizio dovrebbe essere pagato da chi lo usa o, in alternativa, essere preso in carico da un ente superiore, come lo Stato o la Regione, perché per Mira si tratta di una spesa non più sostenibile, soprattutto in questo periodo. I soldi spesi ogni anno per l'apertura dei ponti potrebbero essere investiti in altri ambiti».

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