Gli uffici comunali diventano accessibili ai cittadini sordi. Dal 1° giugno in municipio si comunica anche in lingua dei segni, tramite un interprete disponibile da remoto, in videochiamata: apripista è il Comune di Mira, ma altri stanno seguendo l’esempio, come Monastier nel Trevigiano. Accade grazie ad una startup innovativa nata all’Università Ca’ Foscari di Venezia, lo spin-off Veasyt, e ad una nuova legge regionale che riconosce la lingua dei segni italiana (LIS) e promuove l’inclusione sociale delle persone sorde, approvata dal Consiglio Regionale del Veneto lo scorso 15 febbraio. I Comuni hanno attivato Veasyt Live!, un servizio di video-interpretariato professionale da remoto, via computer e tablet, in LIS e in 15 lingue vocali per interloquire con i cittadini sordi e con cittadini di lingua straniera.
L’interprete è in linea in meno di tre minuti dalla richiesta. È sviluppato da uno spin-off universitario: Ca’ Foscari svolge un programma unico in Italia di ricerca e didattica su sordità e lingue dei segni, inoltre nell’ateneo veneziano si insegnano 40 lingue e culture di tutto il mondo. «Ho creduto fin da subito nel progetto, sviluppato da giovani del nostro territorio e da Ca’ Foscari», afferma il sindaco di Mira Marco Dori. «Dobbiamo essere i primi a credere nelle nostre eccellenze. Per questo ho fortemente voluto che Mira fosse il primo Comune veneto a dotarsi di questo servizio innovativo. Un valore aggiunto, oltre che un'idea brillante. Siamo di fronte alla buona tecnologia al servizio della comunità e contro le barriere linguistiche. Voglio sperimentare la traduzione con la lingua dei segni anche in Consiglio Comunale, magari con la diretta streaming. I Comuni hanno sempre meno risorse, ma questa applicazione permette comunque di aumentare i servizi offerti alla cittadinanza con una spesa sostenibile.
Le attività di interpretariato e di mediazione culturale sono necessarie per fornire risposte, e servizi, all'altezza della nuova realtà. Pensiamo agli utenti dei servizi sociali o dell'anagrafe, o al servizio di polizia locale, ma anche negli uffici tecnici è importante farsi capire bene, onde evitare errori ed incomprensioni». La svolta per lanciare il servizio nei comuni veneti è arrivata grazie alla legge regionale che ha riconosciuto la LIS e ne prevede l’utilizzo sul territorio, stanziando anche dei fondi per la sua attuazione. Inoltre, la legge “promuove l'inclusione e l'integrazione sociale delle persone sorde, sordocieche o con disabilità uditiva o con deficit di comunicazione e di linguaggio come nei disturbi generalizzati dello sviluppo ed altre patologie del sistema nervoso centrale e comunque non collegate alla sordità”.
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