Erano quasi le ore 21 e la sala polifunzionale della biblioteca di Oriago non accennava a svuotarsi delle presenze in sovrannumero, che per i dettami burocratici della sicurezza impedivano il sereno svolgersi del primo dibattito pubblico tra i sei candidati a sindaco di Mira. Esaurite in un lampo le cento poltrone della platea e tappezzate le pareti con un'altra cinquantina di spettatori se non più, sostava ai margini della porta un numero imprecisato di persone che voleva partecipare e gustarsi l'evento. A poco sono servite le raccomandazioni degli organizzatori -le associazioni oriaghesi con Daniele Biasion e il moderatore Davide Meggiato- e addirittura le minacce di forfait: hanno vinto coloro che volevano ascoltare i candidati, e l'incontro è cominciato con ritardo ma senza accusare ulteriori stop. Le finestre chiuse hanno fatto il resto, trasformando la sala in una sauna estenuante.
Cinque le domande standard per tutti, più un'autopresentazione e l'appello finale al voto. Ai sei in lizza veniva chiesta una priorità assoluta per la frazione e i tempi certi della sua realizzazione: se l'ex sindaco Roberto Marcato punta su un riassetto complessivo della viabilità e del traffico, la candidata del MoVimento 5 Stelle Elisa Benato parla del sociale e della ludopatia, che mette a rischio anche le giovani generazioni, citando quanto già realizzato dalla uscente giunta Maniero. Un nuovo ponte per sgravare Oriago sud è la bandiera di Marco Dori (PD, lista Baldan, lista Zaccarin, civiche), al quale aggiunge un sottopassaggio ciclopedonale nella zona di via Cadore e via Lomellina. Dal canto suo Paolo Pizzolato di "Prima il Veneto" affonda nel concetto di paura e nel bisogno di sicurezza domestica, ma è la giovane Lavinia Vivian di "Mira in Comune" l'unica a fornire una data -due anni- e una cifra (130mila euro di spesa) per il suo progetto di sicurezza idraulica che passa dall'escavo dei fossi Bosco e Calleselle di modo da non fare più allagare la zona di via Sabbiona e in generale la parte meridionale di Oriago.
Come logico aspettarsi, data l'estrazione dei promotori, le questioni vertono attorno all'associazionismo, allo sport, al senso di comunità e ai progetti intergenerazionali per continuare a far vivere Oriago alle persone: una tensostruttura al Forte Poerio è l'asso nella manica di Marcato, Mira capitale italiana della cultura è ciò che si ripromette di fare Dori, riaprire il Planetarium è nei piani di Pizzolato, che vorrebbe detassare i turisti che alloggiano nel territorio comunale. Tutti o quasi si dicono d'accordo col trasferimento del distretto sanitario nell'ex campo da rugby, e tutti contestano il modo in cui viene effettuato il servizio di asporto rifiuti porta a porta: Vivian chiede più informazione, consapevolezza e responsabilità, Marcato e Pizzolato si richiamano alla geografia variabile per la reintroduzione dei cassonetti "a calotta" (con chiave) per il verde, così lo stesso Dori, che vuole estendere la pratica anche all'umido.
Le domande dal pubblico sono state tante e avrebbero voluto essere ancora di più: l'assistenza sociale -"trascurata" nelle premesse- reclama il suo spazio, il candidato di "Prima il Veneto" ricorda i due morti in indigenza di un paio d'anni fa e dice che la giunta deve uscire dal municipio per andare di persona nelle frazioni, mentre la portabandiera di "Mira in Comune" tiene vicina a sè sul palco la sedia di "Posto Occupato" in memoria delle vittime di femminicidio. Una puntata dal sapore vagamente maoista per Dori, che chiederà ai suoi assessori («scelti a km zero») di dedicarsi per quattro giorni al mese ad attività di volontariato.
Ma è sulle spese elettorali che scoppia la bagarre: tra chi ancora non ha predisposto un budget -Marcato, in pensione da ieri- a chi sta rendicontando le uscite giorno dopo giorno, come Dori (524 euro finora) e Pizzolato (500), al M5S che prevede soli 800 euro di spese totali o la Vivian il cui bilancio conclusivo ne dichiarerà 5mila, frutto di autofinanziamento di lista. Antonella Trevisan invece, la candidata di Brugnaro e di tutte le destre, dichiara candidamente che la sua campagna non sarà "francescana", e che spenderà il massimo consentito dalla legge elettorale, fissato in 25mila euro. Rumori in sala, gli spettatori residui e resistenti si muniscono di bottigliette d'acqua al distributore automatico, dopo gli appelli il dibattito scema e gli staff vanno a congratularsi coi rispettivi candidati in attesa dei prossimi appuntamenti: martedì 16 i sei aspiranti sindaci saranno ospiti del burchiello di Ascom, mentre il 24 maggio passeranno il vaglio solidaristico delle parrocchie afferenti al Vicariato di Gambarare. La campagna è appena cominciata e già non mancano attacchi e posizionamenti.
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