Nella seduta di martedì 26 febbraio, il consiglio comunale di Mira ha approvato, all’unanimità dei presenti, le modifiche al Regolamento di polizia mortuaria applicabile ai camposanti del Comune. Numerose le novità introdotte: viene istituita la Sala del commiato per le cerimonie di congedo e commemorazione con rito civile. La gestione, compatibile con l’attività funeraria, potrà essere in forma pubblica o privata. Viene istituito il Registro per la cremazione della salma, in cui è possibile raccogliere ufficialmente la volontà di chi, in vista del trapasso, desidera essere cremato. Nella stessa dichiarazione, che può essere cancellata o modificata in qualsiasi momento secondo il criterio che la successiva deroga la precedente, può essere inserita anche l’indicazione della destinazione delle ceneri.
Viene introdotta, secondo quanto previsto dalla legge, la possibilità di disperdere le ceneri della salma con tre opzioni: in apposita area all’interno dei cimiteri, in natura e in aree di proprietà privata. Sarà compito del consiglio comunale definire i luoghi pubblici dove le ceneri potranno essere disperse. La dispersione in aree private deve avvenire all’aperto, col consenso dei proprietari e senza scopo di lucro. La dispersione è vietata nei centri abitati e deve comunque rispettare quanto previsto dalle norme ambientali. Viene introdotta la concessione di sepolture per permettere il ricongiungimento affettivo del coniuge unito civilmente, dei parenti entro il terzo grado, affini o conviventi dichiarati anagraficamente anche al di fuori delle zone definite. «Si tratta di modifiche e novità attese da tempo – commenta il sindaco Marco Dori – che vanno incontro alle esigenze e alle richieste di tante famiglie, favorendo la loro libera scelta. Ringrazio i consiglieri che hanno dato il loro contributo e le forze politiche che hanno sostenuto questa iniziativa trasversale partita dallo stesso consiglio comunale, il cui voto ha permesso un importante passo in avanti in un tema molto delicato e sensibile: la libertà di onorare e ricordare i propri cari».
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